Il lavoro può diventare un elemento chiave del tuo progetto di vita
Sapevi che all’Informagiovani ci occupiamo anche di facilitare la ricerca del lavoro per i giovani e le giovani di Bergamo? Ogni giorno incontriamo da un lato persone con bisogni e desideri diversi, dall’altro aziende e soggetti che offrono lavoro che ci raccontano di avere necessità, aspettative e opportunità da offrire molto diversificate.
Trovare elementi in comune tra le due parti non è facile, ma spesso ci interroghiamo e cerchiamo nuove idee per essere utili nel far incontrare bisogni, sogni e contesti diversi. Ultimamente, però, ci siamo rese conto che promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro non basta più.
In che senso? Avrai sentito spesso che il mercato del lavoro, il concetto e l’esperienza stessa del lavorare si sono radicalmente trasformati nel corso degli ultimi decenni. Eppure quello che ci sembra stonare è che ancora continui a prevalere il concetto di “uomo giusto al posto giusto” elaborato da Taylor agli inizi del 900: un’idea scientifica del lavoro per la quale ogni posizione e offerta lavorativa disponibile può (e deve) avere una persona (anzi… un uomo!) perfetta pronta per poterla occupare. Anacronistico, non credi anche tu?
In effetti viviamo in una realtà labirintica dove è facile perdersi e, soprattutto, perdere occasioni e informazioni preziose., Per facilitare il matching tra domanda e offerta di lavoro dovremmo, quindi, creare spazi e tempi (digitali e fisici) in cui i soggetti possano incontrarsi e conoscersi. Significa dare strumenti per capire velocemente e in modo preciso se effettivamente le risorse e le competenze della persona che cerca lavoro siano perfettamente coincidenti con le risorse e le competenze di cui l’azienda ha bisogno per ricoprire in modo efficace ed efficiente la posizione scoperta.
Una logica inattaccabile: eppure qualcosa non sta funzionando nella realtà che osserviamo quotidianamente. Coincidenze perfette e risolutive tra bisogni e risposte sono sempre più rare, combinazioni magiche che non si realizzano quasi mai: manca sempre qualcosa! Un’esperienza, una competenza, una disponibilità…
Giovani che cercano lavoro: quante sfide!
Cercare UN lavoro (o IL lavoro) diventa per chi è giovane sempre più complicato e faticoso. L’avrai notato anche tu: c’è chi è più intraprendente e corre veloce a cercare di acquisire il maggior numero di conoscenze e competenze per realizzare il suo obiettivo e chi, invece, affronta con fatica e frustrazione la sua quotidiana caccia al lavoro, accumulando delusioni e senso di inadeguatezza (e spesso, purtroppo, rinuncia…).
Dall’altra parte, anche a Bergamo, le aziende dichiarano instancabilmente di avere difficoltà a reperire i profili giovani e le specializzazioni di cui necessitano. Ecco che, quindi, chiedono alle scuole, alle università, ai servizi di orientamento di allinearsi alle richieste del mondo produttivo e all’evoluzione continua e inarrestabile delle competenze e delle conoscenze. A volte si spingono a domandare sempre di più alle persone che ricercano: profili sempre più complessi, più esperienze specifiche, più specializzazioni, più disponibilità.
L’impressione che abbiamo è che le migliori intenzioni, da entrambe le parti, portino i soggetti a correre veloci in direzioni opposte, rendendo sempre più difficile incontrarsi. Lo sappiamo, in questi termini sembra di essere di fronte a un buco nero… Qualcosa puoi fare, però. Continua a leggere per qualche suggerimento.
Come risolvere il problema?
Una cosa che abbiamo capito all’Informagiovani è che, quando si affrontano problemi complessi, cercare di semplificare con soluzioni standard non aiuta. Una cosa che funziona, invece, è rimanere nella complessità e provare a cambiare punto di vista, magari introducendo qualche elemento diverso che ci faccia pensare in modo creativo a strategie e possibilità nuove.
Per esempio, ormai da alcuni anni, gli studi e le ricerche sul campo ci stanno dicendo che per i e le giovani che si affacciano al mondo del lavoro è più importante cercare di avere un buon livello di occupabilità, piuttosto che un’occupazione (o, ancor meglio, entrambe).
L’occupabilità è un concetto multidimensionale che ha avuto molte definizioni: attualmente la letteratura tende a definirla come la capacità di una persona di trovare un primo lavoro, mantenerlo, essere in grado di cambiare ruolo all’interno della stessa organizzazione e di trovarne un altro quando opportuno.
Giustamente, per capire come sfruttare questa informazione, ti starai chiedendo quali sono gli elementi che determinano il tuo livello di occupabilità.
Su cosa potresti lavorare per affrontare la ricerca di occupazione con le potenzialità giuste? Ecco qualche suggerimento:
– le risorse (competenze: abilità, conoscenze e capacità di metterle in gioco in modo adeguato al contesto) e la capacità di saperle trasferire da una situazione all’altra in modo efficace. In particolare, le soft skills: la gestione delle tue emozioni, l’essere in grado di ascoltare e comunicare in modo efficace, il problem solving, la creatività, la capacità pianificare e organizzare compiti e attività e la gestione del tempo.
– Quelle stesse risorse vanno anche gestite bene, quindi dovrai imparare a investirle in modo da trarne la massima soddisfazione: coltivando i tuoi interessi, informandoti e rimanendo sempre attent* e curios* verso i trend del mercato del lavoro, le novità, i nuovi sviluppi dei settori che ti interessano, in modo da seguire linee di sviluppo personali coerenti. In un tweet? Prenderti cura del tuo profilo professionale, qualsiasi esso sia.
– Prova ad essere apert* e disponibile a imparare cose nuove, con la consapevolezza che l’apprendimento è una delle più importanti fonti soddisfazione personale. Imparare ciò che piace è un piacere, rinforzerà la fiducia in te e nelle tue possibilità di farcela. E vale per ogni contenuto o settore, per ogni area di interesse, per ogni passione che potresti avere.
– Allena la proattività e la capacità di proporti in modo efficace. Puoi farlo utilizzando bene i canali e gli strumenti utili per cercare lavoro e per trovare opportunità di sviluppo interessanti, rimanendo al passo con i tempi.
Questo è ciò che puoi controllare con il tuo impegno e la tua dedizione, ma tieni presente che ci sono sempre in gioco anche variabili meno modellabili, sia personali (l’età, il genere, il contesto sociale e geografico, ecc.) e circostanze esterne (i trend socio-economici e culturali che stanno influenzando il mercato del lavoro in cui ti muoverai).
Cercare occasioni per realizzare progetti
Tornando al nostro problema di matching tra domanda e offerta di lavoro (posti e persone giuste) e guardando alle nostre esperienze con ragazzi e ragazze che cercano lavoro, la definizione di occupabilità ci aiuta a immaginare e sperimentare buone strategie di azione.
La strada giusta per chi è giovane ci sembra essere questa: smettere di cercare UN lavoro e provare a cercare contesti e opportunità per realizzare UN proprio progetto.
Prova a immaginarti al lavoro mentre ti impegni a creare qualcosa che risponda a un tuo desiderio, a un obiettivo che vorresti raggiungere: parte di un progetto di vita più ampio in cui potresti mettere in gioco non solo le tue risorse (le tue hard e soft skills), ma anche i tuoi valori, i tuoi punti forti e migliorabili. Il desiderio di realizzare i tuoi sogni, l’occasione di coltivare interessi e passioni passano anche dall’attività lavorativa.
UN lavoro può diventare in questa prospettiva un elemento chiave del tuo più ampio progetto di vita. È lì che puoi trovare il valore di quel lavoro, che può essere diverso ed evolversi nel tempo: qualcosa che risponde meglio ai bisogni che hai da giovane e che mutano mentre cresci.
I ragazzi e le ragazze che sono protagonisti della contemporaneità devono potersi prendere la responsabilità del loro futuro (e forse anche delle persone adulte).
Questo, per noi, è un punto di vista che prova a inserire un forte elemento di flessibilità: sarebbe molto importante se anche le aziende diventassero flessibili nel proporre opportunità di lavoro, cercando giovani forti dal punto di vista della loro occupabilità. Potrebbero loro stesse garantirsi team di persone con grandi potenzialità, anche quando magari non sono ancora esperte né specializzate. Persone giovani che magari non sono perfettamente in grado di coprire una posizione dal primo giorno, ma saranno capaci di innovare e trasformare i compiti e gli obiettivi affidati, aumentandone il valore. E sì, le aziende che accolgono giovani risorse con maggior soddisfazione, fanno proprio così.
E tu conosci già le caratteristiche forti che potresti mettere in gioco nel mondo del lavoro? Prova a scoprirlo con il nostro Game!